Sabato 21 settembre alle ore 18, apre i battenti, alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste (piazza Vecchia 6), la mostra di pittura dell’artista Serena Vivoda “Florilège”, che sarà introdotta sul piano critico da Gabriella Dipietro.
Fin dal primo momento, entrando nel mondo artistico della pittrice Serena Vivoda, si ha la straniante sensazione di smarrire alcuni punti di riferimento: fiori, magnifici fiori, dovrebbero apparire delicati ed effimeri nella loro fugace bellezza. Lo spazio in cui sono collocati? Ci si aspetterebbe una descrizione precisa e minuziosa secondo una riconosciuta nostalgica tradizione classica. L’artista, nelle sue tele, conduce invece lo spettatore al di là di una mera rappresentazione descrittiva, dove il soggetto semplicemente “non è”. Non è più solo l’opulento fiore, quanto una ricerca di spazi inesplorati di una natura da lei osservata cambiando la consueta prospettiva, quasi ricercasse un’estensione dell’essenza della materia. Ne risultano immagini vigorose, straordinarie, sospese in un’atmosfera indeterminata, al limite del sogno, laddove le tinte si fanno morbide e velate. In una sorta di epifania, Serena vuole dipingere quello che pochi vedono: la percezione di freschezza, di gioia, di energia, l’aria, il vento, donando all’insieme un’aura di incantevole compiutezza. In alcune delle opere esposte, frutto della sua alacre attività di questi ultimi anni, compaiono eteree, aggraziate figure femminili, incorniciate da composizioni floreali, avvolte da un’atmosfera quasi surreale, evanescente e mai banale. Equilibrio della forma, cura, eleganza, come il ricercato titolo che ha scelto lei stessa per questa esposizione, florilège, da floris “fiori” e legère “cogliere”, che rimanda alle collezioni, alle raccolte. Un contenitore prezioso che attesta la sua innegabile maturità artistica.
A cura di Gabriella Dipietro
Aperta fino al 4/10/2024 – Orari: feriali 10-12.30, 17-19.30; venerdì 10-12.30; domenica 10-12; festivi e lunedì chiuso.