Venerdì 27 ottobre alle ore 18, presso la libreria Ubik Rinascita di Monfalcone si è tenuta la presentazione del libro “La storia delle tre naranse” di Irene Moratto, edita da Albatros, introdotta sul piano critico da Gabriella Dipietro.
“C’era una volta, in un luogo lontano lontano, un bellissimo paesino circondato da un mare azzurro e cristallino, dove il clima era sempre mite”. Tutto è già perfetto… o quasi. “La storia delle tre naranse” di Irene Moratto, è una fiaba delicata che parla di coraggio e amore, desideri e buoni sentimenti, in un mondo la cui economia è improntata sullo scambio gratuito e l’aiuto reciproco, abitato da persone felici e serene, governate in modo virtuoso. Un mondo, ahimè, anche alquanto diverso dal nostro. Si avverte tutta la passione e la creatività dell’autrice ad ogni pagina di questo racconto, intrigante e avvincente, che si rifà ad una fiaba tradizionale, tramandata da “nonna Maria che la raccontava a mamma Cesarina, che la raccontava a… Irene” ogni volta che lei lo desiderava. La scrittura è semplice e accattivante, e unisce elementi classici del mondo fiabesco, come principesse, principi, streghe, folletti e oggetti magici, ai temi del viaggio e delle prove da superare, vestendoli di colore e profumi che ricordano le origini familiari dell’autrice. Sono poi presenti, pervasi dalla sua fantasia esuberante, costanti richiami legati alla Madre Terra ed ai suoi frutti. In questa storia, che si dipana fra paesi dai nomi evocativi, sentieri idilliaci e alberi secolari, vince la bontà, com’è giusto che sia. L’azione ideale che porta conforto, soccorso e aiuto nel momento del bisogno, in un corollario della retta condotta da tenere. Divertimento legato ai buoni insegnamenti per i bambini, certo, ma anche per i grandi, che davvero possono staccare la spina con spensieratezza e, traendo conforto dalla certezza che ogni problema verrà risolto, godere piacevolmente di una lettura liberatoria e benefica. La storia, è corredata da intriganti disegni colorati, creati dalla scrittrice stessa, che coccolano, come un caldo abbraccio.
Gabriella Dipietro