Sabato 18 settembre dalle ore 17, apre i battenti, alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste (piazza Vecchia 6), la mostra “Dom: il senso del reale” dell’artista Gian Carlo Domeneghetti, che sarà introdotta sul piano critico da Gabriella Dipietro.
Un realismo estremo, uno stile chiaro, immediato, brillante di riflessi e soffuso di delicate velature, risultato di anni di studio e di pratica instancabile. Queste sono le caratteristiche che connotano le opere di Gian Carlo Domeneghetti. Questo è “Dom”, pseudonimo con il quale si firma da sempre. La sua personale natura è precisa e, unita ad un costante desiderio di andare oltre il reale, traspare ad ogni tocco di pennello, consentendo ai sensi dell’ignaro osservatore di addentrarsi in una strada segnata dalla fascinazione percettiva, catturato inconsapevolmente dalla minuziosa attenzione per i giochi di luce ed ombra, dal realismo lenticolare dei particolari, dalle precise scelte tecniche e formali, dalla capacità di creare immagini che paiono fotografie sì… ma fotografie dell’anima. Autodidatta, questo artista si esprime in liriche immagini di inesorabile bellezza. Siano esse figure femminili, nature morte, paesaggi, fiori o le sue famose “maschere veneziane”, tutte vengono definite con grande eleganza e sensualità, rendendo questi suoi dipinti di altissimo livello estetico. La realtà si fonde con la pittura per creare un nuovo reale che, a volte, rimanda ad immagini cinematografiche d’autore, in cui la figura estraniata da un contesto più ampio, emerge attraverso le sue caratteristiche più intime. Nulla viene lasciato al caso, dal taglio squisitamente fotografico, alla ricerca dell’immediatezza e della freschezza dell’immagine, laddove gli sguardi ed i corpi delle sue donne ammaliano come quelli di sirene capaci di rapire i nostri sensi, gli scorci paesaggistici sono momenti di vissuto da cui si evince un intenso ed intimo rapporto con i luoghi di una vita, i fiori incantano per le provocanti sensuali trasparenze. Queste opere sono il punto di vista di Gian Carlo Domeneghetti, sono la sua realtà tradotta in pittura, un iperrealismo senza presunzione, che nulla toglie alla magia e alla suggestione delle opere, perché in esse si avverte la commozione umana ed estetica del pittore che desidera raccontare una storia, un’emozione, una parte della sua anima. Un artista che è un poeta delle immagini, perché queste rappresentazioni acquistano una nuova simbologia, fatta di una perfezione non toccata dalla caducità della vita, un’astrazione del reale che contrasta con l’inesorabile ciclo vitale, che solo l’Arte, una buona Arte, ha il potere di modificare.
Gian Carlo Domeneghetti, in arte “Dom”, nasce a Novara da genitori veneti. Dimostra sin da giovane la sua propensione per il disegno e la pittura, dapprima dedicandosi alla tecnica dell’acquarello, delle tempere e delle chine, per poi sondare le molteplici potenzialità della pittura ad olio, adottando uno stile di matrice iperrealista molto personale. Artista autodidatta, nel corso degli anni, ha partecipato a numerose manifestazioni artistiche e concorsi in Italia e all’estero, ottenendo numerosi riconoscimenti, premi, medaglie e diplomi al merito, come ben pochi altri artisti regionali possono vantare. Al suo attivo, più di cinquanta mostre personali ed oltre 200 esposizioni collettive, ed il suo nome è presente in diverse edizioni di quotate riviste e dizionari artistici. Con questa mostra alla Galleria Rettori Tribbio, celebra l’importante traguardo di 55 anni di lunga e proficua carriera artistica.
Aperta fino al 1/10/2021 Orari: feriali 10-12.30, 17-19.30; venerdì pomeriggio e lunedì chiuso, domenica 10-12.