Forza ragazzi, indovinate… dov’ero? Alcune indicazioni: Fiera dell’artigianato, Caravaggio, Toulouse Lautrec, tanta vita, una follia di gente che corre non si sa dove… Indovinato?! Siiii, la bella Milano. Partiamo per primo dalla Fiera dell’artigianato. Enorme. Gente di ogni nazionalità e colore, che espone la propria terra, odori, colori. Un viaggio intorno al mondo in molto, molto meno di 80 giorni. Ho visto talmente tante cose che poche me ne ricordo a dire il vero, ma come dimenticare il sorbetto al cocco trovato in uno stand dell’Africa, il pistacchio in tutte le sue forme e creme dalla Sicilia, il gelato della mia terra, il Friuli Venezia Giulia, declinato nei sapori di ramandolo e cubana. Lo speck e il pane del Sud Tirolo, i colori dell’Ungheria, i toni rossi e il mistero dell’oriente. E poi il mio premio più ambito: il Caravaggio. Che dire?! Andate, correte a visitare questa mostra finché c’e. La luce che infonde alle sue opere sembra provenire da… dal sole direttamente. Non è pensabile, possibile, riproporlo nei propri quadri. E poi quelle muscolature, quegli sguardi e morbidezze. Ma la luce, si, quella, quella è indimenticabile. Toulouse Lautrec. Forse ho la sensazione che tanti ne parlino e che pochi lo conoscano. A parte il solito invito ad andare a visitare la mostra, vi dirò quello che più mi ha colpito: le vite di personaggi del popolo dietro ogni rappresentazione. Donne che facevano la vita che non mostravano i volti sorridenti del piacere, ma una umanità triste che arranca per vivere. Donne che alla fine dei turni di lavoro come ballerine o prostitute si consolavano a vicenda di notte sotto le lenzuola. E uomini o donne visti con triste ma efficace spirito satirico con particolari fisici grottescamente esaltati. Fra una mostra e l’altra, una mangiata di cose buone internazionali negli stand… una visita pure alla pasticceria di Ernst Knam. Che delizie, che odori e colori, e poi vedere lui in persona dopo che la sera prima mi sono addormentata guardando lui che fa Bake off… lo so non dovrei addormentarmi ma non riesco più a tenere gli occhi aperti dopo le 21.30. E poi vederlo e farsi fare un banale selfie con lui che guardava l’obiettivo con uno sguardo pieno di… che palle queste babe! Che dire… dopo ero contenta come una bambina però 😁. Bene, ho finito di torturarvi. Un bacione e alla prossima